L’estate è decisamente esplosa, per fortuna oppure no per chi la ama e chi la odia. Restare in città con il termometro che supera i 30° non è più un’opzione, non che prima lo fosse, però adesso i motivi per spingersi verso il fresco sono decisamente di più.

Cosa fare quindi? Mare o montagna? Se il caldo e le lunghe code in autostrada non fanno per voi e volete fare un salto al fresco anche solo in giornata, ad esempio partendo da Milano, la montagna è quello che fa per voi. Per fortuna la Lombardia ha un sacco di soluzioni a solo 1/2h di macchina da qualsiasi città in cui vi troviate, una di queste è il trekking fino al Rifugio Antonio Curò da Valbondione.

COME ARRIVARE

Da qualsiasi città stiate arrivando impostate sul navigatore il Palazzetto dello Sport di Valbondione. Qui se arrivate abbastanza presto (prima delle 9:15/30) riuscirete a trovare facilmente posteggio. Mio consiglio spassionato: andate fino in fondo al posteggio, sul retro del palazzetto, precisamente tra il palazzetto e il campo da calcio così potrete lasciare la macchina sia all’ombra che al coperto grazie a una tettoia. Da poco il parcheggio non è più gratuito ma dal 1° aprile al 31 ottobre ha un costo di 5€ per l’intera giornata. Per pagarlo vi basterà recarvi in uno degli esercizi commerciali convenzionati e farvi dare un tagliando “gratta e sosta” o in alternativa fare tutto online (tutte le info qua).

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Se arrivate davvero presto o siete abbastanza fortunati, sempre muniti di tagliando o ricevuta stampata del ticket online, potete provare a spingervi con la macchina fino al piccolo parcheggio davanti al bar “I Cascade”, ultimissimo punto raggiungibile in macchina.

IL TREKKING

Iniziamo con una panoramica delle caratteristiche di questo trekking:

  • Dislivello: 965m
  • Durata: 3h
  • Lunghezza: 6,5km
  • Impegno fisico: medio
  • Difficoltà: E – Escursionistico
  • Mappa: download

Casale Management - Travel - Italia - Lombardia - Valbondione - Rifugio Antonio Curò - Trekking - Percorso - Outdoor - Lago del Barbellino - Cascate del Serio - Spada nella roccia - Inizio sentieroDopo aver lasciato la macchina al parcheggio del Palazzetto dello Sport di Valbondione, abbiamo già la prima scelta da fare circa il percorso da seguire. Seguendo la salita indicata dalla freccia rossa prenderemo una strada più “morbida” ma leggermente più lunga, mentre seguendo la freccia verde sceglieremo una strada che all’inizio presenta uno “strappo” più deciso ma leggermente più corta e veloce. In ogni caso la scelta sarà indifferente perché a parte i primissimi tratti, poi le due alternative si ricongiungono sullo stesso sentiero, il 305.

Casale Management - Travel - Italia - Lombardia - Valbondione - Rifugio Antonio Curò - Trekking - Percorso - Outdoor - Lago del Barbellino - Cascate del Serio - Spada nella roccia - Chiesa caduti della montagna

Per salire andiamo a sinistra e puntiamo al bar “I Cascade”. Tenendo la chiesetta dedicata ai caduti della montagna sulla sinistra imbocchiamo il sentiero e iniziamo a salire. Da qui in poi teniamo “sempre” la destra salendo, anche se in realtà questa “scelta” ci si presenterà solo una volta e praticamente subito per evitare di andare all’osservatorio panoramico delle Cascate del Serio (che vedremo bene più avanti).

Casale Management - Travel - Italia - Lombardia - Valbondione - Rifugio Antonio Curò - Trekking - Percorso - Outdoor - Lago del Barbellino - Cascate del Serio - Spada nella roccia - Teleferica

Dopo circa 1h di cammino si arriva alla stazione di partenza della teleferica che rifornisce il rifugio, da cui il sentiero inizia a diventare più sterrato e aperto e permette di ammirare le Cascate del Serio. Ma conoscete la loro leggenda?

C’era una volta, nella valle, una nobildonna che si innamorò follemente di un giovane pastore. Il giovane respinse più volte l’amore della dama perché era innamorato a sua volta di un’altra ragazza del luogo di umili origini. Un giorno la dama, presa dall’ira e dalla gelosia, decise di far rapire la rivale e di farla rinchiudere nelle prigioni del castello che sorgeva al di sopra di questo, sulle alture del Barbellino. Il pianto disperato della giovane prigioniera fu talmente forte e intenso che le lacrime si trasformarono in un ruscello le cui diramazioni divennero torrenti che travolsero ogni cosa, compresi il castello e la dama malvagia, modificando per sempre il paesaggio circostante e creando il famoso salto da cui si tuffa il fiume Serio.

Le Cascate del Serio sono formate dall’omonimo fiume pochi chilometri dopo la sua nascita, nelle Alpi Orobie, e partono da un’altezza di circa 1.750m (testa della cascata). Sono alte complessivamente 315m, divisi in 3 salti. Da anni le cascate sono visibili solo 5 volte l’anno (qua le date), per la precisione 4 domeniche e un sabato (con apertura notturna).

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Da qui in poi, con il rumore delle cascate di sottofondo, il sentiero offre i paesaggi più belli. Nonostante ci siano alcuni ruscelli e una semi-fontanella, noterete la scritta “acqua non controllata” per cui vi consiglio di partire con una bottiglietta/borraccia piena d’acqua al seguito perché lungo tutto il percorso non ci sono punti in cui fare rifornimento e bere.

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Continuate a salire seguendo il sentiero 305, che poco prima di iniziare a salire con più decisione vi presenterà una scelta, ma voi come già detto tenete sempre la destra. Se invece vorrete imboccare la variante molto più ripida e faticosa, riuscirete a guadagnare circa 10′ (gambe permettendo) prima di ricongiungervi con il sentiero più “dolce” all’arrivo in vetta della funicolare.

Casale Management - Travel - Italia - Lombardia - Valbondione - Rifugio Antonio Curò - Trekking - Percorso - Outdoor - Lago del Barbellino - Cascate del Serio - Spada nella roccia - Sentiero con corda

Alla fine dei tornanti più ripidi sarete quasi arrivati al rifugio. Davanti a voi avrete un sentiero pressoché pianeggiante per altri 30′ circa ma con un panorama davvero spettacolare. Il sentiero è ricavato tra la roccia e nonostante sia abbastanza largo troverete delle corde lungo la parete per renderlo ancor più sicuro visto che alla nostra sinistra abbiamo un bello strapiombo.

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Ed eccoci arrivati in “vetta” al Rifugio Antonio Curò. Da qui non c’è miglior ricompensa se non andare al punto panoramico dove sventolano le bandiere dell’Italia e dell’Europa e ammirare la vallata che si è risalita fino ai 1.915m.

Casale Management - Travel - Italia - Lombardia - Valbondione - Rifugio Antonio Curò - Trekking - Percorso - Outdoor - Lago del Barbellino - Cascate del Serio - Spada nella roccia - Vista dal rifugio

Da qui in 5′ si può andare sulla diga che crea il lago artificiale del Barbellino, sempre più vuoto a causa delle ridotte piogge a causa dei cambiamenti climatici, o, sempre in 5′ scarsi, andare a vedere la spada nella roccia.

Casale Management - Travel - Italia - Lombardia - Valbondione - Rifugio Antonio Curò - Trekking - Percorso - Outdoor - Lago del Barbellino - Cascate del Serio - Spada nella roccia - Diga del Lago del Barbellino

Ma da quando Re Artù era della provincia di Bergamo? Nulla di tutto ciò. A posizionarla è stato Matteo Rodari di Valbondione, guardiacaccia della locale riserva faunistica e volontario de Soccorso Alpino, che afferma:”Nessuna volontà di richiamare la leggenda dei cavalieri della Tavola Rotonda, ma semplicemente un’idea venuta dall’iniziativa “Sentieri creativi” promossa in estate dal CAI e dedicata ai giovani artisti. Ho pensato di creare un indiretto richiamo alla leggenda delle Cascate del Serio e coinvolto mio padre Modesto, che da sempre esprime la propria arte con dipinti e sculture”.

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COSA MANGIARE

In montagna si sà, l’aria fresca e frizzantina mette sempre un certo appetito, figuriamoci se si arriva in vetta dopo 3h. Se volete prendervela comoda e non fare il classico panino al sacco, allora lasciatevi coccolare in rifugio (guardate qua nel dettaglio) da un bel tagliere di salumi, appagherà sia gli occhi che la pancia per 10/15€.

Rifugio Antonio Curò - Tagliere di salumi - Valbondione - Italia - Italy - Casale Management - Travel - Food - Trekking - Montagna - Lago del Barbellino

DOVE DORMIRE

Il rifugio Curò è stato il secondo rifugio a essere inaugurato dal CAI di Bergamo nel 1886, dopo quello di Cà Brunona. Il nome omaggia l’Ing. Antonio Curò, allora presidente del CAI di Bergamo. Nel 1973 su progetto del Geometra Luigi Locatelli venne costruito un secondo edificio, una volta conosciuto come Rifugio invernale Curò, adiacente all’originale.

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Proprio il Rifugio invernale, dopo anni di duro lavoro, è stato ristrutturato con materiali di pregio e riqualificato in un ostello dotato di finiture e comfort che non hanno pari nel panorama alpino lombardo.

Il rifugio e l’ostello sono aperti (guarda la webcam live):

  • Dal 22 aprile al 28 maggio tutti i weekend
  • Dal 29 maggio fino al 17 settembre tutti i giorni
  • Dal 18 settembre fino al 5 novembre tutti i weekend

Il rifugio dispone di 92 posti letto distribuiti in camere da 4, 6, 8, 10 e 12 persone con la possibilità di prenotare l’intera camerata con un supplemento di 2€ a persona. I prezzi variano a seconda che si scelga solo di pernottare o si voglia fare l’opzione mezza pensione, con sconti per i soci CAI. A notte, al rifugio si va da un minimo di 8,50€ (soci CAI under 25) fino a un massimo di 55€ (mezza pensione non soci CAI). Mentre all’ostello, a notte, si va da un minimo di 44€ (mezza pensione soci CAI under 25) fino a un massimo di 65€ (mezza pensione non soci CAI).

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Se come me fate questo trekking di mattina e poi volete fermarvi a pranzo al Rifugio Antonio Curò, vi consiglio vivamente di prenotare. Se questa guida vi è piaciuta, tornata utile o ispirato condividetela e guardate la sezione travel per scoprire altri tour.

Un pensiero riguardo “Trekking al Rifugio Antonio Curò da Valbondione ammirando le Cascate del Serio fino al Lago del Barbellino e la “Spada nella roccia” della bergamasca

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