Un po’ di sole, il cielo azzurro, un caldo anomalo e subito sembra di nuovo quel periodo dell’anno in cui le grigliate la fanno da padrone. Mi ripeto che tutto questo non è normale e non va neanche troppo bene, visto che siamo ancora a Febbraio, ma il mio cervello così come la mia pancia reclamano quella carne, quei sapori e quelle emozioni che mi fanno già venire voglia di una bella bistecca fiorentina al solo pensiero. Lasciandomi le vie più trafficate di Milano alle spalle, finisco per girovagare tra vie secondarie e più di quartiere. Seguo il mio naso, che dopo aver captato l’inconfondibile odore di carne alla brace mi fa da bussola, sperando che non mi porti davanti al cancello di qualche villetta. Per fortuna, forse, non è così. Il mio stomaco già mi ringrazia quando arrivo davanti a Dry Aged.
L’APPETITO VIEN MANGIANDO
L’odore inebriante di carne alla brace ci apre lo stomaco e fa già venire l’acquolina in bocca. Per iniziare prendiamo un’antipasto che nella sua semplicità mostra le tracce di una rivisitazione gourmet. Al classico pane con la salsiccia viene accompagnata una spuma di Parmigiano Reggiano con zest di limone. La salsiccia è veramente gustosa e rievoca pranzi in baita in montagna e ricordi pienamente invernali, ma Parmigiano e limone le danno quel tocco da ristorante di una grande città.
Seguendo il profumo, la scelta ricade sulla picanha di frisona (selezione Curtarelli) accompagnata da chips di patate fritte. Carne tenera e dal sapore ricco grasse alla presenza di grasso che, scioltosi in cottura, accentua ancor di più il gusto di questa carne.
Per non farci mancare nulla prendiamo anche una bistecca di controfiletto, ovviamente al sangue, accompagnata da friggitelli con semi di sesamo e paprika dolce. Le scaglie di sale che si sciolgono ad ogni boccone creano quel mix perfetto con una carne di assoluta qualità.
Visto le temperature degli ultimi giorni, mi sembrava più che giusto prendere un gelato come dolce. Un buonissimo gelato alla nocciola servito con una guarnizione di nocciole tostate e caramellate. Una vera goduria.
Essendo pieni, ma non sazi, ci lasciamo guidare dalla gola nel prendere come ultimo dolce il tiramisù della casa. Cremoso e con una giusta spolverata di cacao che assieme al caffè ci aiutano a digerire, o almeno è quello che mi ripeto per non sentirmi in colpa.
ATMOSFERA, SERVIZIO E PREZZI
Il ristorante ha un grande bancone bar all’ingresso dove sorseggiare un cocktail prima di sedersi in puro stile americano. Tutto è molto curato e pulito, con decorazioni e dettagli molto poco vegan e tanto da carnivori, come le accette neon sulle pareti. Nella sala principale attraverso un enorme foro circolare si vede la cucina a vista, così potete vedere il vostro piatto se ci fate caso. Il servizio è impeccabile con camerieri preparati e che conoscono la carne che servono, tant’è che quando chiediamo la carne al sangue ci rispondono che loro la fanno così di default. Unica pecca le lunghe attese tra le varie portate, ma tutto dipende dalla compagnia.
Il prezzo rispecchia la qualità di quello che si è mangiato anche se devo ammettere che la picanha da sola sarebbe stata un po’ poca. In totale, per una cena come questa, si spendono sui 42€ a testa, coperto, acqua e calice di vino inclusi. Se siete curiosi potete sempre consultare il menù su TheFork.
INFO
Dry Aged
Via Cesare da Sesto 1, Milano
info@thedryafed.it
tel. (+39) 02 5810 7932
lunedì – venerdì > 19:30 – 22:00 | sabato – domenica > 12:00 – 14:30 / 19:30 – 00:00