L’Estate è arrivata e con lei le sue giornate calde e lunghe. Questo 2020 ci ha sicuramente fatto apprezzare di più la natura e tutte quelle attività che le girano intorno, dalle passeggiate in montagna alle esperienze culinarie a base di prodotti tipici e a km 0. Da tempo Slow Food si batte affinché il cibo abbia il giusto valore, nel rispetto di chi produce e dell’intero ecosistema, così da permettere a produzioni tipiche e particolari di non scomparire. Se volete prendere tutto questo, farne un mix e gustarvelo non c’è posto migliore dell’Agriturismo Ferdy.
L’APPETITO VIEN MANGIANDO
Prima d’iniziare a mangiare ci viene offerta una tisana fredda a base di fiori di sambuco, menta, ortica e cetriolo. Il mix è molto particolare ma per i miei gusti risulta troppo salato, altrimenti sarebbe stato un perfetto inizio rinfrescante per preparare bocca e stomaco ai piatti in menù.
Per accompagnare al meglio i sapori dei piatti che verranno ci lasciamo consigliare da Nicolò per un rosso. La scelta ricade su una bottiglia di Ascaro Barbera del 2018 imbottigliato dall’azienda agricola biodinamica a trazione famigliare Andi Fausto sita nell’Oltrepò Pavese. Un vero missile prodotto utilizzando solamente uve 100% barbera che, nonostante la sua alta gradazione alcolica (15,5%), non risulta assolutamente pesante e si lascia bere con piacere.
Per cominciare non poteva mancare un tagliere di Pà e Formai per assaggiare i formaggi di Bruna Alpina originale e capra Orobica, presidio Slow Food, prodotti utilizzando esclusivamente latte crudo. Diverse stagionature, differenti guarnizioni e varie consistenze con un solo punto in comune, la bontà pura e semplice.
La creazione dell’antipasto perfetto continua con un tagliere di Pà e Salam, composto da luganega in fondo a destra accompagnata dalla bresaola di bruna alpina alla sua sinistra, per poi arrivare alla coppa al centro e delle fette spesse di salame nostrano in bella mostra in primissimo piano. Assieme a questo ben di dio una giardiniera leggera e dei fiori di tarassaco molto saporiti.
Ora che la bocca è pronta e ha già gustato i sapori tradizionali della montagna arrivano i primi. Questo riso ai fiori di sambuco, cotto al dente e con una guarnizione croccante, è una delizia per il palato.
Gli gnocchetti e agro sono serviti anche loro sfruttando il gioco sul contrasto morbido e croccante. La morbidezza degli gnocchi risalta alla perfezione con le nuvole al timo serpillo che portano sopra di loro delle sfere di tarassaco.
Per i più tradizionalisti c’è anche il ragout e tagliatelle, dove la pasta fresca all’uovo esalta questo sugo classico. Sul nome, al Ferdy hanno scelto di semi-italianizzare la parola originale francese che descrive questa ricetta d’oltralpe, ragoût. Il verbo ragoûter in francese descrivere perfettamente la preparazione di questa ricetta, significando “far rivivere il gusto”. Con gli anni si è trasformata nella versione italiana che conosciamo e tanto apprezziamo, ragù.
Tra i secondi spicca l’anatra e il bosco, piatto tanto semplice quanto gustoso. Dei filetti d’anatra cotti alla perfezione sono guarniti con una salsa al profumo di Mais Dulcia e accompagnati da una salsa ai frutti di bosco e della terra al finocchietto.
Per i più tradizionalisti che vogliono assaporare i sapori classici dell’agriturismo c’è il brasato “dei vecchi” dove la carne di bruna alpina è cotta in vino rosso biodinamico e delle spruzzate di caffè e vaniglia. Per i più golosi è possibile accompagnare questo piatto con della polenta taragna, la base più adatta per contenere le fette di brasato.
Se volete assaggiare un piatto iconico del Ferdy presente sin dal 1989 allora il capretto orobico di Cinzia è quello che fa per voi. Con la sua doppia cottura la carne risulta veramente morbida, guarnito con scaglie di tartufo estivo del territorio. Volendo viene servito anch’esso su un letto di polenta taragna (come in questo caso) o liscia a piacere.
Per finire una fetta di torta Leadèl era doverosa. Dolce tipico del Lennese così come di tutta la zona prealpina è chiamata anche Smaiasa o Scarpasa. I suoi ingredienti dovrebbero essere gli avanzi, che variano in base alla stagionalità e alla zona in cui viene preparata. In questo caso uvetta, pere e mele davano una consistenza decisa all’impasto.
In conclusione una semplice quanto buona pannacotta Ferdy Wild molto delicata con una riduzione di more chiude un pasto ricco di sapori.
ATMOSFERA, SERVIZIO E PREZZI
Al Ferdy la cura che trovate nei piatti è ben visibile anche nella scelta degli arredi che seguono le radici dell’agriturismo ma con delle note moderne. Il locale è suddiviso in varie sale e salette senza contare l’ampio giardino nel quale si può mangiare sfruttando le belle giornate di sole.
La gentilezza e la professionalità uniti alla passione della famiglia e di tutto lo staff rendono il mangiare ancor più piacevole. Il prezzo risulta più elevato rispetto ad un classico agriturismo per via della maggior cura usata nei piatti e per gli ambienti. Ma la qualità dei prodotti è una garanzia. L’unica pecca se proprio si vuole andare a guardare i dettagli sono i piatti usati per i dolci, troppo grandi, facendo così sembrare mini delle porzioni perfette di dolce. In totale, per un pranzo come questo, si spendono sui 45/50€ a testa, coperto, acqua e caffè inclusi. Se siete curiosi potete sempre consultare il menù aggiornato sul loro sito.
INFO
Agriturismo Ferdy
Località Fienili (Frazione Scalvino), Lenna
info@agriturismoferdy.com
tel. (+39) 0345 82235
lunedì – domenica > 8:00 – 23:00