Se per voi la torta al testo non fa suonare subito un campanello allora vediamo se dico: umbrichelli. Ancora niente? La città dei papi? Nulla ancora? Vabbè, facciamo che vi guido io allora. Fatevi un favore e andate in Umbria e per cominciare potreste fare un salto a Orvieto, di una bellezza rara sia sopra che sottoterra. Esatto, perché mentre voi camminate tranquilli in superficie, sotto, il tufo è stato scavato per anni creando “labirinti” e tanto altro. Visto che visitare la città mette appetito e i tour nei sotterranei prendono tempo, io voglio suggerirvi di prendere due piccioni con una fava. Saziate il vostro appetito e allo stesso tempo la vostra fame di cultura da Il Labirinto di Adriano.
L’APPETITO VIEN MANGIANDO
Dopo un bel tour della città sotto il sole la sera è tempo di sedersi e rinfrescarsi, così ordiniamo il più classico degli aperitivi italiani per iniziare, lo spritz. Non fatevi ingannare dal bicchiere con scritto Martini, il classico colore è dovuto all’altrettanto tradizionale Aperol e il bilanciamento è perfetto. Unica pecca, lo spicchio d’arancia grosso che penzola di lato anziché la più adatta e fine fetta d’arancia sottile.
Per iniziare prendiamo uno degli antipasti famosi della casa, l’uovo morbido al tartufo. I contrasti tra i vari sapori sono forti ma smorzati e accompagnati dal tortino di patate che viene adagiato su una crema di pecorino.
Per non sbagliare e rischiare di perderci qualcosa di buono ordiniamo l’antipasto del Labirinto. Come si suol dire “pancia mia fatta capanna”. I mie preferiti sono gli antipasti a destra nella foto, ma anche gli altri si fanno rispettare. Il piatto è veramente ricco e comprende bocconcini a lievitazione naturale (torta al testo) con salame nostrano, polpetta di melanzana fritta con maionese alla rucola, melanzana e pecorino, bruschette, insalatina tiepida di farro, giardiniera di loro produzione, tortina salata e se mi son dimenticato qualcosa chiedete pure in sala.
Visto che seguo una dieta varia, non potevo farmi mancare anche l’antipasto fritto chiamato cartoccio di Adriano. Attenti a non scottarvi mentre assaporate queste bombe di sapori che includono cremino misto latte, supplì cacio e pepe, crocchetta di patate, arancino allo zafferano, fiore di zucca, anelli di cipolla e crema dolce fritta, il tutto accompagnato da maionese alla senape e la salsa piccante della casa.
Per provare i sapori della tradizione, ordiniamo degli umbrichelli al ragù classico di Rita. La particolarità degli umbrichelli è che sono arrotolati a mano, quindi il risultato finale saranno come degli spaghetti alla chitarra irregolari. Ogni forchettata di pasta ha una consistenza ed un sapore tutto suo. Gli umbrichelli sono la pasta fatta a mano tipica di Orvieto, dove ogni ristorante li propone con sughi tradizionali o creativi, e dove agli umbrichelli è anche dedicata una sagra. Le dosi sono abbondanti ma da quanto sono buoni li si finisce in pochissimo tempo.
In Umbria il tartufo nero è famosissimo, quindi ci affidiamo all’esperienza della casa per delle fettuccine al tartufo da leccarsi i baffi, anche più di una volta visto che sono tantissime.
Il secondo più buono di tutti è un petto d’anatra affumicato che viene svelato direttamente a tavola, con annessa nuvola di fumo molto instaggrammabile. Non è secco, non è stopposo, ma è semplicemente perfetto. Neanche in Francia avevo mangiato un petto d’anatra cotto così bene, nulla da dire e piatto decisamente da provare frutto delle sapienti mani di Maurizio.
Fuori menù, ecco che fa la sua comparsa il galletto ripieno di patate e tartufo. Questo povero galletto viene riempito allo sfinimento ed è pronto a esplodere quando lo si taglia. Carne cotta alla perfezione anche in questo caso con la giusta croccantezza esterna ma, purtroppo, il ripieno è decisamente troppo forte e il tartufo finisce per sovrastare tutti gli altri sapori coprendoli.
Semplice ma buono è il coniglio in porchetta di patate con maionese di olive nere e tortino di carote. Ogni boccone lo dovete “bagnare” nella puccia se volete un mix di sapori in bocca che non vi deluderà.
Dulcis in fundo, per “sgrassare”, prendo la cheesecake al cioccolato bianco con gelè al mango. Il dolce è buono ma, si c’è un ma, anzi due. La base risulta marmorea, difficilissima da tagliare seppur buona. In ultimo, le orecchie di cioccolato infilate dentro così come la strisciata di coulis di fragole e la ciliegia solitaria risultano fuori luogo in questo impiattamento (molto meglio una striscia di coulis di mango per creare un continuum di sapori).
Per gli altri che non avevano voluto il dolce, a sorpresa (gradita), la proprietaria Alessandra ci porta dei bocconcini di torta morbida al cioccolato con pezzetti di nocciola cosparsa da una spolverata di zucchero a velo. Sarebbe stata perfetta accompagnata da un amaro o un caffè ma eravamo veramente strapieni.
ATMOSFERA, SERVIZIO E PREZZI
L’interno è super tipico e curato con un’atmosfera medievale d’altri tempi che richiama la storia della città.
Superata la prima sala all’ingresso si arriva in un piccolo cortiletto interno molto carino e curato dove poter stare all’aria aperta.
Immancabile il tour del labirinto che vi farà scendere nei meandri della città in posti magici che trasudano di storia.
Nel labirinto, anche se fuori ci dovessero essere 30° farà freddino, quindi se siete particolarmente freddolosi tenetelo a mente e portatevi una felpa. Tra cunicoli, sale e opere d’arte questa è veramente la ciliegina sulla torta.
Il servizio è composto e cortese, con solo qualche piccola svista e dimenticanza che comunque non inficiano sulla buona riuscita della serata.
Il prezzo rispecchia la qualità di quello che si è mangiato, senza contare che le dosi erano davvero abbondanti e anche a dividerle sarebbero andate più che bene. Insomma, rapporto qualità-prezzo veramente buono, considerando anche la visita al labirinto inclusa che di norma sarebbe a pagamento. In totale, per una cena come questa, si spendono 35/40€ a testa, con vino bianco, acqua e coperto inclusi. Se siete curiosi potete sempre consultare il menù aggiornato sul loro sito ma non dimenticatevi anche di chiedere per i fuori menù.
INFO
Il Labirinto di Adriano
Via della Pace 26/36, Orvieto
info@labirintodiadriano.it
tel. (+39) 0763 342 527 / cel. (+39) 340 786 4292
lunedì > chiuso | martedì – sabato > 12:00 – 23:30 | domenica > 12:00 – 23:00