Le belle giornate di aprile sarebbero perfette per fare qualche scampagnata, che sia al mare o in montagna poco importa. Con le varie restrizioni, i ristoranti chiusi e l’incertezza legata al periodo particolare in cui viviamo, il pranzo al sacco è una comoda quanto pratica alternativa. Ecco allora che la Calabria viene in soccorso di chi vuol mangiare bene anche fuori casa con la pitta, un pane rustico, basso, a forma di ciambella e ottimo da farcire (specialmente se con specialità calabresi). Storicamente il termine “pitta” deriva dal latino “picta”, ossia dipinta, e secondo alcuni rifletteva l’usanza romana di utilizzare le focacce decorate come dono alle divinità. Altre fonti, però, propendono invece per un’origine greca. Anticamente la pitta era un prodotto ritenuto di minor pregio rispetto al pane tant’è che veniva utilizzata per testare la temperatura del forno in vista della cottura del pane. Nonostante sia un prodotto tipico della Calabria, il termine pitta non ha un significato univoco in tutta la regione. Nella provincia di Reggio Calabria con pitta s’intende una forma di pane normale, mentre in provincia di Vibo Valentia è chiamata “jettata”, probabilmente per indicare il fatto che veniva “buttata” per provare il forno. Tradizionalmente la produzione della pitta era strettamente legata ad altri due piatti tipici catanzaresi: il soffritto, preparato con carne di maiale mista a frattaglie ed il morsello, fatto con trippa vaccina mista a interiora. Ma ora basta parlare ed iniziamo ad impastare! Seguite la mia ricetta per fare una gustosa pitta calabrese con lievito madre comodamente a casa vostra.
- Difficoltà: facile
- Tempo di preparazione: 12h
- Dosi: 2 pitte (circa 8/12 persone)
- Costo: basso
INGREDIENTI
- 700g di farina 0 Manitoba
- 420ml d’acqua a 35°
- 130g di lievito madre (o 10g di lievito di birra fresco)
- 42ml di olio extravergine d’oliva
- 17g di sale
- 7g di zucchero semolato
PREPARAZIONE
- Versate 420ml d’acqua a 35° in una ciotola con 130g di lievito madre (o 10g di lievito di birra fresco) e scioglietelo
- Continuate a schiacciare e mescolare il lievito fino a quando non sarà praticamente sciolto
- Trasferite il mix di acqua e lievito nella ciotola di una planetaria
- Aggiungete 700g di farina 0 Manitoba poco alla volta
- Versate 17g di sale nell’impasto
- Aggiungete 7g di zucchero semolato al resto
- Versate 42ml di olio extravergine d’oliva e fate impastare con vigore
- Continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio e morbido
- Trasferite l’impasto su di una spianatoia coperta da un filo di farina così da non farci attaccare l’impasto
- Finite d’impastare il tutto formando un panetto
- Adagiate il panetto in una ciotola che chiuderete con della pellicola per alimenti
- Se l’avete fate lievitare l’impasto in una cella di lievitazione a 24° per 8h o in ogni caso fino al raddoppio
- A lievitazione ultimata trasferite nuovamente l’impasto su di una spianatoia coperta da un filo di farina
- Con le dita infarinate create un buco al centro del vostro panetto e allargatelo leggermente conferendogli la classica forma della pitta
- Una volta data la forma desiderata lasciate riposare per 1h i panetti formati coperti da uno strofinaccio
- Versate acqua a sufficienza in una teglia affinché ce ne sia giusto un filo
- Infornate la teglia con l’acqua in forno così da creare umidità in cottura
- Con il forno a 250° statico, una volta che la pietra refrattaria sarà ben calda, inserite la vostra pitta in forno e fatela cuocere per 25′ (se non avete la pietra adagiate il panetto su di una leccarda coperta da carta forno)
STRUMENTI UTILIZZATI
- Asse di legno per impastare da 80x60cm
- Bilancia per alimenti
- Bilancino di precisione per alimenti
- Cilindro graduato
- Ciotole di varie misure
- Dispenser dosatore olio da 225ml
- Pala per pizza (diametro 32cm)
- Pietra refrattaria
- Planetaria Kenwood chef
- Set di spatole
- Spatola con manico lungo
- Spatola in silicone
- Spatola per tagliare
- Termometro alimentare
HO ANCORA VOGLIA DI…